L'editoriale/ Un film con le luci accese sulla gente e un colpo di scena

L'editoriale/ Un film con le luci accese sulla gente e un colpo di scena
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di Fabrizio Manfredini*

"Dare per scontato una cosa o una persona” è definito come “considerarla come assolutamente certa anche se non si è ancora verificata.” Sorge quindi una domanda: in realtà, la locuzione non indica solamente la considerazione della cosa o persona come parzialmente certa? Pare di no e, a dire il vero, mi sembra che la definizione del vocabolario Treccani sopra citata sia corretta, anzi, preziosa: poteva bastare anche "considerarla come assolutamente certa", lasciando impregiudicata l'alternativa presenza-non presenza, realizzazione-non realizzazione. L'aggiunta di "anche se non si è ancora verificata" precisa che il "dare per scontato" è sempre un affidamento che si fa prima che qualcosa si realizzi, evento di cui però si è, forse un po' temerariamente, certi.

Devo dire che la dichiarazione diretta per niente sibillina fatta dall'ex vice ministra Laura Castelli martedì scorso, in occasione della nomina dell'amico Andrea Buscemi a commissario in Toscana di Sud Chiama Nord, in riferimento all'alleanza di Centro/Sud Chiama Nord con il Pd e la sua candidata Sara Funaro alle amministrative di Firenze 2024, ha tirato su il sipario, come piace dire a me. Dunque, finale del film: Sara Funaro sindaca, gli alleati contenti di un consigliere o qualche nomina o posizionamento nei ruoli dirigenziali o di quartiere, pochi consiglieri di opposizione (inutili), un gruppo misto variegato di ex Pd frammentati e tutti felici e contenti. Ma ecco invece l'inizio del film – prima scena, interno notte, hotel Firenze - Laura Castelli: «Non dateci per scontati»; Fabrizio Manfredini: «Non faremo le comparse». E non perché le comparse non siano importanti in un film e nella vita in genere. Pensate che Kubrick, ad esempio, impiegava per alcune scene, dove vi erano molte comparse, almeno tre o quattro giorni di riprese per scegliere solo un totale (campo largo) e dava il numerino ad ogni comparsa che si muoveva sulla scena. Ma quella fotografia, in quel film, è rimasta nella storia nella storia. Ma era Kubrick.

Ora, con tutta la stima che c'è su Funaro e company, credo che un'alleanza con Centro-Sud Chiama Nord, ossia Cateno De Luca e il sottoscritto, debba prevedere un rispetto e un attenzione al minimo dettaglio perché non siamo persone che parlano solo di tramvia e, se ne parlano, ti trovano il pelo e lo fanno notare, perché hanno anche le capacità per farlo notare. Signori, non mettete mai insieme vera e storica politica, quella del popolo, con registi e attori. Non può esistere la scontatezza. Tutto può essere un colpo di scena.Posso assicurare che abbiamo temi che stiamo tirando fuori e tireremo fuori, che porteranno soprattutto i giovani a schierarsi con noi. E ve lo scrivo con la piena consapevolezza di chi ha creato Centro come scopo di "obiettivo".

Ci paragoniamo alla televisione e al cinema di Pasolini, di Gassman, Sordi e e Tognazzi e al teatro di Proietti, con l'attenzione e la cura della fotografia di Kubrick. C'è chi scrive un libro in cerca di gloria e poltrone, c'è chi siede alla fine, quando ha realizzato integralmente la sua sceneggiatura e sulla poltrona si gode la sua creatura senza le luci della sala (da i politici chiamata ribalta). Ecco, noi vogliamo che le luci siano accese sulla gente. Ho visto in questi giorni tavole rotonde (rosa, stile Barbie Del Re) di gente invitata quasi per forza a dare i suggerimenti di come cambiare Firenze. Aspiranti sindaci, come Fittante, che adesso vogliono guardare Firenze con gli occhi di Sara Funaro (ma non avevate detto tutte quelle minchiate su Firenze la città del futuro?) o Schmidt, che andrà in aspettativa dopo tre mesi di nuovo incarico per candidarsi al nulla (solo per favori che deve scontare) e poi a giugno se ne torna a Napoli.

Cara Sara, Cara Firenze, non siamo scontati e lo diciamo con affetto a te, ma anche a tutta l'Italia. Noi siamo come un vero e proprio Truman Show, ma con dentro il bianconero de "il Sorpasso" e e la letteratura realistica di "Teorema". Noi a Firenze politicamente partiamo da 0 per cento e non da un 36 per cento, quello lo volevano chi chiedeva le primarie. Ma Sordi fu scartato al primo provino della sua carriera perché diceva «Guera» e non «Guerra». Come è andata a finire? Che è diventato Alberto Sordi!. Perché la «Guera è Guera» (cit. film Finche c'è guerra c'è speranza).

*Leader Movimento Centro

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