Una città più giusta, senza privilegi, che premia l’impegno quotidiano: l'editoriale di Fabrizio Manfredini
di Fabrizio Manfredini*
«Amarsi un po' è come bere, più facile è respirare. Basta guardarsi e poi, avvicinarsi un po' e non lasciarsi mai. Impaurire no, no».
Cosi Mogol scrisse e Lucio Battisti tradusse in musica e voce una delle canzoni d'amore più belle della musica leggera Italiana di tutti i tempi. E sì, perché la parola "Amore" è una parola piena e rotonda. Lo si insegna alle accademie migliori di recitazione e quando è vero amore niente di più magico esiste nella vita. Immaginare una vita senza amore, cioè senza la capacità o la volontà di amare e farsi amare non può rendere la nostra esistenza in grado di attraversare l'universo, con l'obiettivo di arrivare dove nessuno, senza questo sentimento, può arrivare.
E' incredibile come la parola Amore si possa sposare con la parola Centro. I propri sogni da realizzare, gli obiettivi da raggiungere, sono la capacità di fare Centro attraverso l'amore per qualcuno, qualcosa, un luogo, un animale, la tua professione. Quando ho fondato il Movimento Centro sono stato spinto proprio da questo sentimento. Qualcuno vicino a me in quel periodo mi disse: «Caro Fabrizio è importante ciò che diamo, ma ancora di più è dare ciò che tratteniamo. Per paura, per negligenza, per pigrizia, avarizia, interesse, personalismi ed egoismo». Parole incredibilmente vere! E mi sono chiesto: «Sono pronto per ricevere questo sentimento anche da un intero popolo?».
La mia risposta, seppur può sembrare scontata e arrogante, è: si! Il mio concetto di amore spazia dall'amore per la rivoluzione e per l'umanità, all'amore romantico e per la libertà. La mia visione dell'amore è intrisa di ideali di giustizia sociale e lotta per la liberazione dei popoli oppressi. Si! Popoli oppressi. E non parlo solo di quei popoli sotto una dittatura o una tirannia, parlo di tutti i popoli perché, se la si guarda bene, l'oppressione c'è da tutte le parti ed inizia con la non equità nel non avere, ognuno di noi meritevole, la stessa potenzialità per esaudire i propri sogni. Questo in un popolo crea diseguaglianza.
Pensate ad un bambino, compagno di vostro figlio a scuola. Tu genitore prendi tuo figlio e lo porti a comprare un gelato insieme ad altri tre-quattro genitori e i loro figli, mentre quel bambino non può permetterselo ed il suo genitore è costretto a non passare davanti a quella gelateria per non cadere in imbarazzo davanti al figlio. Io sogno che tutti i bambini di Firenze quando escono da scuola possano mangiare una pallina di gelato (acqua e zucchero) e non tre sì ed altri no. Una giusta amministrazione non crea diseguaglianza. Io sogno di offrire ogni giorno 2 euro a ciascun cittadino.
Una città come Firenze, che nel suo bilancio smuove tre miliardi e cinquecento milioni di euro, non può non destinare 60 euro al mese di soldi comunali, che sono soldi "propri", ad ogni cittadino onesto e partecipante alla vita di questa città, che contribuisce con il sudore, la passione e l'amore, al bene di questa città. Perché l'amore stimola e genera amore. Perché è San Valentino tutti i giorni...«Basta guardarsi e poi avvicinarsi un po’ e non lasciarsi mai . . . Fiorenza» .
*Leader Movimento Centro