Firenze Democratica, la sfida di Cecilia Del Re. La candidata: «Impegno a favore dei cittadini»

Firenze Democratica, la sfida di Cecilia Del Re. La candidata: «Impegno a favore dei cittadini»
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Iscritta al partito Democratico dal 2007, entra in Palazzo Vecchio da consigliera comunale nel 2014, per poi diventare prima assessore allo sviluppo economico e poi al turismo. Stravince le elezioni del maggio 2019, risultando la candidata più votata nella storia di Firenze. Dal sindaco Nardella riceve l'incarico di assessore con deleghe all'urbanistica, ambiente, turismo e innovazione tecnologica e poi, nel 2021, anche le deleghe a smart city, coordinamento dei progetti per il recovery plan e piano di gestione Unesco. Poi arriva la rottura. Cecilia Del Re viene 'licenziata' da Nardella a seguito di una sua dichiarazione sulla necessità di far arrivare la tramvia al Duomo. Lei non ci sta, e nel gennaio 2024 lancia Firenze Democratica, «un nuovo spazio civico di confronto e discussione – si legge sul suo sito – in vista delle elezioni amministrative di Firenze del giugno 2024». Si presenterà con una lista civica, «per combattere l'astensionismo», pronta alla sfida con la candidata del Pd Sara Funaro.

Se alle elezioni la sua lista riuscisse a portare a casa solo qualche posto da consigliere comunale, sarebbe disponibile a lavorare per Firenze come appunto consigliera e non più assessora?
«Certamente, tenendo fede al mandato datomi dai cittadini, e questa volta fino in fondo visto che, per la revoca delle deleghe da parte di Nardella, non sono potuta poi tornare neppure in consiglio comunale» .

Perché non ha spiegato subito il motivo per cui è stata mandata via da Nardella?
«L’ho spiegato subito, nella conferenza stampa che ho fatto immediatamente dopo. E cioè: la tramvia al Duomo non è prevista nel Piano operativo, non ho formulato questa proposta in nessuna sede, ma poiché la staffa al Duomo è stata chiesta dal gruppo del Pd come nuova scheda da inserire nel Piano, essendo presenti dei giornalisti in aula, a margine del dibattito, ho riferito loro la mia opinione personale sul fatto che poteva essere un’opzione per affrontare il tema dell’accessibilità al centro, che è un tema del programma di mandato. Ho però detto ai giornalisti che non rilasciavo dichiarazioni pubbliche sul tema, ma di riferirsi a quello che avevo affermato sul punto in consiglio comunale e nel comunicato stampa. E, infatti, non sono state riportate dai giornali mie dichiarazioni sul punto. Ma il dibattito è esploso prendendo grande spazio, come se addirittura fosse una decisione già presa. La scelta del sindaco è dunque avvenuta perché ho espresso un’opinione personale a latere in risposta a chiarimenti su un dibattito che era oggetto delle osservazioni del gruppo Pd votate in consiglio comunale insieme al Piano operativo. Mi dispiace che il mio chiarimento e la mia conferma di fiducia al programma di mandato non siano stati ritenuti soddisfacenti. La nota era chiara, ma quello che per il sindaco mancava è stata la smentita sul pensiero personale che avevo espresso e solo ipotizzato come opzione a margine».

Rifarebbe tutto quello che ha fatto nei primi quasi quattro anni di questa legislatura, quando per lei Nardella era, per sintetizzare, il condottiero e il genio?
«Mai detto che Nardella è un genio. Penso che nello scorso mandato abbia fatto bene, in questo si è perso pensando al suo futuro, e ho contestato internamente e nel merito dei vari temi le scelte su cui non ero d’accordo. Ed evidentemente il dissenso non è apprezzato dal sindaco».

Lei usa molti colori, sui social, quando fa gli eventi e nell'abbigliamento. Rispecchia il suo carattere o è una strategia per attirare più attenzione?
«Mi piacciono i colori».

Tra Nardella e Renzi chi butterebbe giù dalla torre?
«Nessuno, le persone meritano rispetto».

E tra le due candidate Saccardi e Funaro?
«Come sopra. Nessuno, le persone meritano rispetto».

Le dispiace che Movimento Centro abbia fatto un accordo con la coalizione che sostiene la Funaro, anziché con lei?
«Ognuno è libero di fare le proprie scelte, ci mancherebbe. Firenze Democratica nasce come spazio libero, aperto e appunto democratico».

Quali sono le tre priorità per Firenze?
«Riportare i cittadini al centro nelle scelte per Firenze; il tema della casa, per rendere Firenze accessibile per tutti; il tema della sicurezza, declinata in tutti i suoi aspetti: sicurezza sociale, stradale e legata all’ordine pubblico».

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