I giovani e la politica: "Ritrovare fiducia e speranza nelle istituzioni"
Perché i giovani sono così disinteressati nei confronti della politica e del nostro sistema socioeconomico? Anzitutto i giovani non vedono, rispetto al proprio futuro, un interesse reale da parte delle istituzioni, tantomeno prospettive di crescita personale in ambito lavorativo e sociale. Non c’è da stupirsi visto e considerato che la realtà si pone davanti ai loro occhi come un ostacolo invalicabile piuttosto che un orizzonte di possibilità.
I giovani crescono in un ambiente che, se da un lato li stimola allo studio, dall’al tro non è in grado di garantire loro il futuro che pensano di meritare. Quante volte sentiamo parlare di precarietà nel mondo del lavoro giovanile, quante volte i giovani sono costretti a difendersi e a giustificarsi perché rifiutano salari troppo bassi o perché contrastano la retorica del “alla tua età, ai miei tempi si lavorava gratis”. Questa realtà riflette la natura del “qualunquismo giovanile” che purtroppo caratterizza i nostri giorni. Il clima di rassegnazione nei confronti della politica che ne scaturisce è decisamente dettato dal senso di frustrazione derivante dall’insicurezza dell’avvenire e dalla paura del futuro.
Cosa si può fare per invertire la rotta? La partecipazione è la chiave di volta del processo di “rivoluzione” che i giovani possono mettere in atto con l’aiuto delle istituzioni. A partire dall’ambiente universitario che può e deve incentivare lo spirito partecipativo degli studenti che non solo devono apprendere, ma soprattutto confrontarsi e crescere assieme. Iniziative culturali dentro e fuori l’Università , assemblee che favoriscano la comunicazione tra gli stessi studenti che per mezzo del dialogo possono costruire e ricostruire. La disaffezione per la politica non va interpretata come sintomo di superficialità, ma come risultato della rassegnazione di un gruppo che si sente abbandonato. Condividere posizioni e idee, esprimere il proprio modo di vedere il mondo sono la chiave della politica da sempre e, di certo, le idee ai giovani non mancano. Il passaggio fondamentale avviene per mezzo della consapevolezza che queste idee abbiano un valore reale, che queste idee non siano dei sogni, ma delle possibilità. Un’idea è un mezzo, non un fine, e la volatilità elettorale del mondo politico nazionale ce lo insegna ogni giorno. Non sarà l’ormai anacronistico senso di appartenenza ad un partito ad incentivare l’interesse per la politica, quanto piuttosto la presa di coscienza che i giovani possono far parte della politica in misura concreta.
In questi termini, Movimento Centro Giovani si propone di rendere centrali i giovani nel sistema politico. Fare parte di Centro significa “fare centro”; raggiungere obiettivi prefissati e costituirne di nuovi. Movimento Centro Giovani è reale e concreto come le sue ambizioni, non si cura di promettere che “qualcuno farà”, piuttosto invita ad essere parte integrante del processo in atto. Movimento Centro Giovani annuncia inoltre che so-no iniziati i lavori per un progetto straordinario che mira a coinvolgere gli studenti dell’Università degli Studi di Firenze, e non solo, in una giornata dedicata al dibattito, al dialogo e alla riscoperta del fascino intrinseco alla politica.
Federico Vagaggini
Coordinatore Movimento Centro Giovani