Sud chiama Nord: «Meno Europa e più Italia. E più equità»

Sud chiama Nord: «Meno Europa e più Italia. E più equità»
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Le elezioni europee si avvicinano e il dibattito politico diventa, sembra, più angosciante. Ormai da giorni si parla solo del terzo mandato per i presidenti di regione. Ma a chi interessa davvero questa tematica? Perché i media non fanno altro che alimentare questo dibattito mettendo da parte i reali problemi del Paese? La politica dovrebbe convincersi che tutto ciò che gira dentro i palazzi del potere o nelle segreterie di partito non è la priorità per gli italiani. Infatti puntualmente accade che, dopo una grande salita da parte di un partito, c’è subito una rapida discesa.

Oggi funziona così: in campagna elettorale prometti di tutto, poi non mantieni nulla. I cittadini se ne accorgono e smettono di votarti. Il vero problema oggi è che la gente ha definitivamente perso fiducia verso la politica. Per molti Fratelli d’Italia era l’ultima speranza, ma proprio Fratelli d’Italia ha già deluso imprenditori, agricoltori, allevatori, balneari, ambulanti. Una promessa su tutte da parte di Fratelli d’Italia: il blocco navale per fermare i flussi immigratori. Risultato? Nessun blocco navale, numeri in forte aumento quest’anno con sbarchi sempre più incontrollati.

Oggi nel panorama politico c’è una novità, sta arrivando in maniera silente, e neanche troppo. Si chiama Sud chiama Nord, il partito fondato da Cateno De Luca che in Toscana ha siglato un accordo di federazione con il Movimento Centro fondato da Fabrizio Manfredini. Sud chiama Nord si basa sull’esperienza della buona amministrazio-ne. Cateno De Luca è stato sindaco di 5 comuni diversi ottenendo sempre risultati sorprendenti. Ma il punto di forza di questo partito è anche un altro: non fare promesse, ma far parlare i fatti. Oggi, nel silenzio generale dei media, Sud chiama Nord sta continuando a portare avanti una battaglia a sostegno di quelle categorie colpite dalle politiche nazionali ed europee che stanno mettendo in ginocchio tutta la Nazione. Mentre la protesta di allevatori e agricoltori ormai sta andando scemando, Cateno De Luca ha avuto la forza e il coraggio di continuare ad alimentare questa battaglia di dignità. E dopo Palermo, ha spostato la protesta a Roma, dove giovedì scorso in Piazza Santi Apostoli ha riunito tutte le categorie vessate dal governo per urlare in maniera decisa un concetto molto chiaro: m eno Europa e più Italia, meno Europa e più equità.

Quest’Europa così com’è sta deludendo anche i più europeisti, solo che questi non possono dire la verità e non hanno il coraggio di portare avanti una rivoluzione gentile che cambi le attuali regole. E mente partiti come + Europa, Azione, Italia Viva si apprestano a celebrare gli Stati Uniti d’Europa, Sud chiama Nord invece sta mettendo insieme quelle forze politiche critiche nei confronti dell’Europa. Una critica costruttiva che serve. Oggi gli italiani, mentre vedono le prossime elezioni europee come un miraggio, devono invece capire che saranno un passaggio fondamentale per la vita di tutti noi. Le politiche europee, infatti, entrano sempre di più dentro casa nostra e decidono le sorti della nostra vita. Sarà fondamentale dunque scegliere una forza politica che non sia compromessa a livello nazionale e ancor di più a livello europeo.

Peppe Marici

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