Il ritratto

Un anno di Giorgia

Il bilancio del suo primo anno di governo è così e così. Ma non si poteva certo chiedere miracoli, laddove nessuno si è mai attrezzato per farli. Concentratevi di più sulla premier e sulla luce che emana il suo volto

Un anno di Giorgia
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Un po' Margaret Thatcher, un po' Jodie Foster.

Può darsi che a molti sia sfuggito un dettaglio. La luce che risplende sul volto di Giorgia Meloni. Basta che guardiate la foto qui accanto e poi ripescate una foto di qualche anno fa. La semplicità è sempre la stessa, arricchita però da eleganza e innumerevoli giochi di espressione.

Il bilancio del suo primo anno di governo è così e così. Ma non si poteva certo chiedere miracoli, laddove nessuno si è mai attrezzato per farli. Io mi concentrerei più su come è cambiata l'immagine, soprattutto oltre confine, della nostra nazione grazie a questa “piccola grande” donna con quel sorriso di chi ha già deciso, prendendo a spunto la canzone di Gianluca Grignani. Sì, perché un film di successo deve avere anche una colonna sonora di successo. Nulla è lasciato al caso. Soggetto, trattamento, sceneggiatura, fotografia e regia.

Giorgia è una perfezionista. Cura nei dettagli ogni singolo evento o incontro a cui è tenuta a partecipare. Così la sua imprevedibilità non è mai banale. Proprio come in un film in cui si conosce la trama, ma non si sa mai cosa può accadere nello svolgimento. Parlare ad esempio con tutti gli espositori all'Expoaid di Rimini, cui ero presente come ospite, vuol dire regalare a ciascuno un minuto del proprio tempo e viceversa. Come in un campo e controcampo in una scena di un film.

Tutti erano lì ad aspettarla: lei è arrivata con passo autorevole come il compianto primo ministro inglese. Ma con la femminilità quasi nascosta dell'attrice de “Il silenzio degli innocenti”. E' come se la Meloni fosse sempre sul set. Tutto ciò che fa è perfettamente preparato ad arte. E' importante che, quando si comunica, si sia credibili al cento per cento. Lei è brava nel muoversi in un set con luci perfette: sia che si tratti di un semplice telefonino mentre è a Lampedusa in mezzo a una vibrante protesta, ma anche davanti ad una telecamera professionale che rende ancora più potente la sua mimica sia in oggettiva che in soggettiva. Sa catturare entrambi i mezzi con la stessa intensità e decisione.

In un anno ha girato in lungo e largo mezzo mondo. Parlando con tutti i maggiori capi di stato in italiano, inglese e francese con la stessa emozione e portando l'Italia a possedere un appeal raramente avuto nell'ultimo mezzo secolo. E' sempre tutto alla sua portata, cosa che potenzialmente non aveva da mi- litante prima e segretaria di partito dopo, anche se ha sempre mantenuto la stessa tenacia. Ma, si sa, realizzare un bel film con grandi budget è più facile che fare un film di successo con “no budget”.

Giorgia, dettaglio da non sottovalutare, è sempre più bella ed elegante: trasmette positività e porta un'immagine bella e credibile a livello mondiale. Anche nelle sue ingenue incertezze. Un po' come Jodie Foster quando entra nella gabbia di Hannibal Lecter con voce tremolante. Forse però sono state lasciate indietro le problematiche urgenti che ha questa nazione. E' vero, ha curato più se stessa ed ha tralasciato tante tematiche, ma le ha ben in mente, anche se alcune le sono sfuggite di mano. Ad esempio l'immigrazione. E forse, col senno di poi, il reddito di cittadinanza.

La Meloni è una persona in gamba, sapete perché? Sa cosa vuol dire lavorare. Da cameriera, da baby sitter, da mamma e da prima donna. Non si diventa Presidenti del Consiglio se non si hanno delle qualità. Non esistono raccomandazioni, ci sono solo i voti. Il vero problema è che nessuno dei suoi regge il passo. Tanto meno a Firenze, dove Fratelli d'Italia si muove in modo molto diverso.

Torselli e company, anche se avessero un set professionale, non avrebbero le capacità artistiche per saperlo sfruttare. La sua luce riflessa non arriva quasi mai ai vertici di partito locale. I votanti di Fratelli d'Italia non sono i votanti della Lega o di Forza Italia. Storicamente sono cose diverse, è inutile nasconderlo. Non a caso Giorgia vorrebbe avere in ogni città un sindaco di Fratelli d'Italia, non di centrodestra.

Potrei anche pensare di votarla alle Politiche, ma a Firenze e in Toscana chi può rappresentarla o essere al suo pari nella leadership locale? Forse un'idea ce l'avrei anche, ma perché svelare la fine di un film a chi ancora non l'ha visto?

Fabrizio Manfredini - Fondatore Movimento Centro

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