Crollo cantiere Esselunga, Samà: "Gravità inaudita. Punzioni esemplari per i colpevoli"

Crollo cantiere Esselunga, Samà: "Gravità inaudita. Punzioni esemplari per i colpevoli"
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«Quanto è accaduto a Firenze nel cantiere Esselunga di via Mariti è di una gravità inaudita, specie se, come sembra, gli operai impiegati non avevano le competenze edili per svolgere quel tipo di lavoro, ma erano metalmeccanici assunti solo perché con un paga inferiore da contratto nazionale. Ciò in barba ad ogni regola di sicurezza, con l'unico fine di avere costi minori e maggior margine di guadagno». E' quanto afferma Francesco Samà, presidente di Movimento Centro, a proposito del crollo nel cantiere Esselunga a Firenze, che ha causato la morte di tre operai (due risultano ancora dispersi).

«La sicurezza sul lavoro - prosegue Samà - non è un costo, la vita umana non ha prezzo. Se quanto detto fosse confermato, mi auguro punizioni esemplari per i colpevoli. Punizioni che putroppo non ridaranno la vita a chi stamani l’ha persa, ma forse ne salveranno altre. Il lavoro deve servire per vivere, non è ammissibile che uccida per cupidigia».

E' intanto salito il numero degli operai deceduti. Nella notte tra venerdì 16 e sabato 17 febbraio è stato trovato il corpo del quarto operaio vittima del crollo.

Tra loro anche un toscano, di origini abruzzesi. Si tratta di Luigi Coclite (nella foto, tratta da Facebook), che viveva con la famiglia a Vicarello, frazione del Comune di Collesalvetti,  in provincia di Livorno. «In questo momento proviamo solo profonda tristezza e dolore - ha sottolineato il sindaco di Collesalvetti, Adelio Antolini -. Ci stringiamo attorno ai familiari di Luigi Coclite con un pensiero a tutti gli operai rimasti coinvolti nell'incidente». «In questo momento proviamo solo tristezza e dolore - ha proseguito Antolini -, tutta la comunità è incredula e sconvolta per la terribile notizia della morte di Luigi Coclite, una grave perdita che ci tocca nel profondo perché non è giusto morire così, sul lavoro». Il sindaco di Collesalvetti ha concluso: «Questa tragedia sul lavoro, l'ennesima, richiama drammaticamente l'attenzione sul tema della sicurezza sui luoghi di lavoro, un diritto imprescindibile per ogni lavoratore. Auspichiamo che venga fatta piena luce sulla dinamica dell'incidente per assicurare giustizia».

Proclamato per sabato 17 febbraio il lutto regionale, come segno di cordoglio per le vitime del tragico incidente. Rinviati tutti gli eventi. Lunedì 19 febbraio sarà sciopero dei sindacati di base, mentre mercoledì 21 febbraio altro sciopero nazionale proclamato da Cgil e Uil, insieme alle categorie di edili e metalmeccanici, per dire basta alle morti sul lavoro.

Le indagini sulle cause dell'incidente
Crolli a catena hanno determinato il disastro nel supermercato Esselunga in costruzione a Firenze al posto di una caserma dismessa e demolita in via Mariti. Prima ha ceduto il solaio più alto, poi tre piani sottostanti: questa la prima ricostruzione del disastro che ha fatto morti, feriti e dispersi. In particolare, in ambienti inquirenti si ipotizza - in base a prime informazioni tecniche acquisite - che avrebbe ceduto una trave in cemento prefabbricato o, addirittura, il dente di un pilone di tenuta della stessa trave. Da qui il primo innesco del terribile crollo che ha travolto otto operai distribuiti nei solai sotto. A stasera si parla di tre morti, tre feriti, due dispersi.

La procura ha aperto un fascicolo per omicidio plurimo colposo. Non ci sono, al momento, indagati. Per tutto il giorno, e sarà così anche nei prossimi giorni, progettisti e tecnici delle ditte, insieme agli inquirenti, sono stati impegnati in un difficile accertamento per stabilire esattamente cosa ha causato il cedimento strutturale. Gli elementi caduti dall'alto col peso di tonnellate hanno sfondato più solai dell'edificio in fase di realizzazione. Fare luce sulla tecnica di costruzione adottata e sulla qualità dei materiali usati è la strada che gli inquirenti di procura insieme ai tecnici dei vigili del Fuoco, starebbero battendo in modo primario. Vengono valutate le certificazioni dei materiali, i metodi e i processi di lavoro. Sono stati acquisiti documenti e progetti nella fase iniziale dell'inchiesta.

Ed è su questa trave o sul 'dentè, l'elemento di snodo e tenuta, che è diretta ora l'attenzione. Qualcosa di straordinario ha ceduto per fare un disastro così vasto. L'area, che copre un isolato, è sotto sequestro. Il procuratore Filippo Spiezia e il sostituto Paolo Sottosanti hanno condotto lunghi sopralluoghi. Dentro il cantiere c'è stato tutto il giorno l'architetto Federico Gurrieri, dello studio Gurrieri Associati di Firenze, che ha la direzione dei lavori. Il panel di architetti, ingegneri, tecnici, progettisti che segue l'opera riporta nomi qualificati. In prevalenza sono tecnici dell'area fiorentina. Invece la progettazione architettonica è dell'architetto Fabio Nonis di Milano. Anche il committente è milanese, La Villata spa, società immobiliare di investimento e sviluppo che fa capo al gruppo Esselunga della famiglia Caprotti. L'impresa esecutrice è Aep Attività Edilizie Pavesi srl, con sede a Pieve del Cairo (Pavia), poi ci sono oltre 30 aziende coinvolte in vari compiti in lavori di subappalto.

Proprio sul metodo dei subappalti si sono poggiate le critiche dei sindacati e della politica oltre a quelle dirette alla sicurezza (e ai morti) sul lavoro. Una sigla della Cgil denuncia che alcuni addetti erano in cantiere con il contratto dei metalmeccanici anziché quello dell'edilizia ritenuto idoneo. L'evento è eccezionale e l'area è geologicamente considerata solida. Ha ospitato per un secolo l'ex Panificio militare, caserma della Sussistenza dell'Esercito: era un edificio che svettava sui rioni nord di Firenze con un corpo principale imponente e alto, raro esempio di Secessionismo Viennese, corrente architettonica nata a fine '800. Poi è stato demolito proprio per far posto al supermercato. Nel cantiere arrivano a lavorare anche 90 operai al giorno, in base alle esigenze. Al momento dell'incidente ce n'erano una cinquantina.

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