Il Giorno del Ricordo dell’orrore delle Foibe

Il Giorno del Ricordo dell’orrore delle Foibe
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di Francesco Tagliente*

Proseguiamo il viaggio per la promozione dei principi e valori costituzionali. Sarà a breve presentato un nuovo soggetto nazionale che costituirà una solida cerniera fra la società civile e le Istituzioni. Una presenza autorevole in grado di esercitare un ruolo da protagonista n el l’azione di salvaguardia dei principi che hanno costruito l’Italia e che continueranno a operare per il benessere delle future generazioni.

La necessità di non dimenticare le tragedie umane viene garantita anche con le celebrazioni delle solennità nazionali. Quest’anno con la nuova squadra insigniti al Merito della Repubblica Italiana e i benemeriti dello sport della Sezione romana dell’Associazione nazionale Atleti Olimpici e Azzurri d’Italia, ricordo le tragedie umane causate dalla guerra e la ferocia dell'uomo sull'uomo l’orrore delle foibe e tutte le vittime innocenti dell’odio razziale.

Da 20 anni il 10 febbraio si celebra la giornata dedicata al ricordo dell’orrore delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata. Una solennità dedicata alla memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle Foibe e d e l l’Esodo dalle loro terre degli Istriani, Fiumani e Dalmati .

Con la legge n. 92 del 30 marzo 2004, il Parlamento italiano ha riconosciuto il 10 febbraio quale «Giorno del ricordo» al fine di conservare e rinnovare la memoria della “tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, d e l l’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”.

IL RICONOSCIMENTO UN PO' TARDIVO
E’ bene premettere che rispetto a quei drammatici fatti il riconoscimento è stato un po’ tardivo. La ricorrenza infatti è stata istituita dal Parlamento italiano, come solennità civile nazionale, solo a distanza di 59 anni dalla fine della seconda guerra mondiale. Un riconoscimento arrivato dopo 4 anni dal Giorno della Memoria istituita nel 2000 per ricordare le vittime dell'Olocausto, delle leggi razziali e coloro che hanno messo a rischio la propria vita per proteggere i perseguitati ebrei, nonché tutti i deportati militari e politici italiani nella Germania nazista. Per pregiudiziali ideologiche e calcoli diplomatici per anni e si è preferito non parlare delle foibe. Abbiamo assistito a una sorta di riduzionismo o negazionismo. Valutazioni diplomatiche e convenienze internazionali hanno contribuito a negare, ignorare o far rimuovere la verità su quei fatti drammatici delle vittime delle foibe, d e l l’esodo giuliano dalmata e delle vicende del confine orientale del secondo dopoguerra.

UNA DATA SIMBOLICA: I TRATTATI DI PARIGI DEL 10 FEBBRAIO 1947
Nel 2004 la legge istitutiva della solenne celebrazione del “Giorno del Ricordo” scelse il 10 febbraio, giorno in cui, nel 1947, furono firmati i trattati di pace di Parigi, tra lo Stato italiano e le potenze vincitrici della seconda guerra mondiale, che misero formalmente fine alle ostilità. Le condizioni del trattato includevano l’assegnazione alla Jugoslavia dell'Istria, del Quarnaro, della città di Zara con la sua provincia e della maggior parte della Venezia Giulia, in precedenza facenti parte dell'Italia.

LA LOTTA DELLE ASSOCIAZIONI COMBATTENTISTICHE, PATRIOTTICHE E DEI PROFUGHI ISTRIANI-FIUMANI-DALMATI
Merita di essere ricordato che le iniziative parlamentari erano state precedute dall’impegno delle associazioni combattentistiche, patriottiche e dei profughi istriani-fiumani-dalmati, che nel 1980 erano riuscite a far riconoscere il pozzo di Basovizza e la Foiba n.149 quali Monumenti d'interesse nazionale. Così come va riconosciuto al Presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga di essere stato il primo nel 1991 a rendere omaggio istituzionale al Monumento di Basovizza, quale memoriale per tutte le vittime degli eccidi del 1943 e 1945. A quella iniziativa istituzionale fece seguito, due anni più tardi, la visita del Presidente Oscar Luigi Scalfaro, che nel 1992 aveva dichiarato la Foiba di Basovizza "monumento nazionale".

LE INIZIATIVE PARLAMENTARI PER COLMARE IL DEBITO DI RICONOSCENZA VERSO LA MEMORIA DELLE VITTIME DELLE FOIBE
Alcune proposte di legge in vero erano state presentate nel 1995 dai deputati Menia, Fini, Tatarella, Tremaglia e Gasparri, nel 1996 dal deputato Menia, nel 2000 dal deputato Bisceglie tutte senza esito favore vole. Solo a seguito della proposta di legge presentata il 6 febbraio 2003 d’iniziativa di un centinaio di deputati, primo firmatario Menia, fu avviato l’iter che portò a colmare il debito di riconoscenza verso la memoria di migliaia di italiani.

RISTABILIRE LA VERITA’ STORICA
Per i familiari delle vittime delle Foibe coltivare la memoria di quanto è accaduto è indispensabile anche per ristabilire la verità storica. Giornate come quella del Ricordo rappresentano anche momenti di riflessione. Non possiamo e non dobbiamo dimenticare chi fu ucciso o costretto ad abbandonare la propria terra per restare fedele alla propria identità culturale di lingua e tradizioni. Questa celebrazione vuole restituire il giusto riconoscimento, non solo istituzionale, a tanta sofferenza subita dagli italiani del confine nord orientale nel secondo dopoguerra, quando furono oggetto di un dramma umano che li ha segnati per sempre.

LE CRITICHE, CONTESTAZIONI E ATTI DI VANDALISMO CONTRO I SIMBOLI DELLE FOIBE
Alla legge istitutiva del Giorno del Ricordo seguirono critiche e vivaci contestazioni. Sin dalla prima celebrazione, diversi gruppi dell'estrema sinistra organizzarono delle contromanifestazioni in alcuni contesti anche molto violenti. Non mancarono episodi di vandalismo contro i simboli delle foibe e dell’esodo. Ricordo le contestazioni del 10 febbraio del 2007. Da Questore di Firenze, ho dovuto a gestire una manifestazione di piazza molto critica. La contestazione, diciamo così, un po’ vivace di un corteo diretto alla deposizione di una corona di fiori al monumento in memoria delle vittime delle foibe. E ancora oggi, in molte località dell’Italia, si registrano atti di vandalismo contro vari simboli delle foibe, spesso in prossimità delle celebrazioni. I fatti che continuiamo a registrare confermano che c’è ancora tanto da fare sul fronte della educazione e della formazione per una lettura critica e una capacità di comprensione della storia.

IL GESTO STORICO DEL 2020 DEI PRESIDENTI DELLA REPUBBLICA ITALIANO E SLOVENO
Ma il gesto storico di riconciliazione epocale, che resterà nella mente di tutti, è stato nel 2020 quando, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il presidente sloveno Borut Pahor, mano nella mano davanti alla Foiba di Basovizza, vollero suggellare la chiusura del capitolo di odio in cui erano sprofondate le genti italiane e slave durante la Seconda Guerra mondiale e che si è trascinato per oltre 70 anni.

IL DISEGNO DI LEGGE PER L’ISTITUZIONE DEL MUSEO DEL RICORDO A ROMA
Il 31 gennaio 2024 il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni e del Ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, ha approvato un disegno di legge per l’istituzione del Museo del Ricordo in Roma. Il Museo avrà lo scopo di contribuire a conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, di ricostruire e narrare la storia degli italiani dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia, dell’esodo dalle loro terre e della più complessa vicenda del confine orientale italiano, anche in coerenza con le finalità di cui alla legge 30 marzo 2004, n. 92, di istituzione del «Giorno del ricordo». Le norme stabiliscono che alla gestione del Museo provveda la “Fondazione Museo del Ricordo”, ente di diritto privato costituito dal Ministero della cultura, e che alla Fondazione – sottoposta alla vigilanza del Ministero della Cultura - possano partecipare, oltre al Ministero della Cultura, la Regione Lazio e altri soggetti pubblici e privati.

CONDANNIAMO LA FEROCIA DELL’UOMO SULL’UOMO
Non dobbiamo mai dimenticare che gli esseri umani sono tutti uguali. Per questo la condanna e lo sdegno di fronte a ogni forma di ingiustizia, il ripudio di ogni tipo di violenza ed oppressione deve diventare il punto di partenza per meditare su quanto avviene intorno a noi, condannando qualsiasi crimine commesso a prescindere dalla ideologia dei carnefici. Il 27 gennaio, abbiamo celebrato la “Giornata della Memoria".  A distanza di 15 giorni, il 10 gennaio, celebriamo il “Giorno del Ricordo”. Due date simbolo per l’intera collettività, dunque, scelte per ricordare la ferocia dell’uomo su l l’uomo, per onorare le vittime di quei tragici avvenimenti. Il nostro pensiero e la nostra vicinanza vanno, oggi, a tutti i familiari delle vittime degli efferati massacri delle foibe e ai rappresentanti delle associazioni che mantengono viva la memoria di quella tragedia e dell’esodo di intere popolazioni, portatrici di identità culturali e tradizioni che non devono essere cancellate. È importante che tragedie come quelle delle Foibe e della Shoah rimangano stampate nella memoria collettiva affinché si consolidi, soprattutto nelle giovani generazioni, un profondo spirito di solidarietà, tolleranza e comprensione verso i propri simili, qualunque sia la loro estrazione geografica, storica, politica, religiosa e sociale. Bisogna condannare e lottare tutti insieme contro ogni discriminazione ideologica, creare memoria collettiva dei fatti e delle vicende storiche di quel tempo, diffondere in modo imparziale le conoscenze per una partecipazione consapevole in virtù di quei principi di democrazia e di libertà lasciatici Gli esseri umani sono tutti uguali. Non dobbiamo mai dimenticarlo. Le tragedie come quelle delle Foibe e della Shoah vanno rievocate per rimanere stampate nella memoria collettiva. La necessità di non dimenticare le tragedie viene garantita anche con le celebrazioni delle solennità nazionali. Con la legge n. 92 del 30 marzo 2004, il Parlamento ha riconosciuto il 10 febbraio quale «Giorno del ricordo» in dote dai nostri padri costituzionali.

LAVORIAMO INSIEME PER COSTRUIRE UNA COSCIENZA CONDIVISA PER IL RISPETTO DELLA DIGNITA’ DI OGNI ESSERE UMANO
Auspichiamo che il significato di questa giornata si consolidi ancora di più nella percezione comune degli italiani, soprattutto dei giovani e che si costruisca così una coscienza condivisa, per poter guardare al futuro con serenità e gettare le basi per un avvenire fondato sul rispetto della dignità di ogni essere u ma n o. Con questa speranza, gli Insigniti al Merito della Repubblica Italiana e i benemeriti dello sport della Sezione romana dell’Associazione nazionale Atleti Olimpici e Azzurri d’Italia rivolgono in pensiero commosso a tutte le vittime innocenti dell’odio razziale, per non dimenticare tutti le italiane e gli italiani che persero la vita nelle foibe o che furono costretti a fuggire dalle proprie case e dalla propria terra. Uomini, donne, vecchi e bambini che non avevano alcuna colpa. Per provare a intervenire su quelle piccole sacche di deprecabile negazionismo militante, che si nutrono della mancata conoscenza della storia e dei suoi eventi, da tempo andiamo dicendo che le vittime innocenti, di quei massacri, commessi peraltro con una disumana ferocia, vanno poste sullo stesso piano. Gli esseri umani sono tutti uguali. Non dobbiamo mai dimenticarlo. Le tragedie come quelle delle Foibe e della Shoah vanno rievocate per rimanere stampate nella memoria collettiva. Alla brutalità dell’eccidio delle Foibe rispondono impegnandoci a promuovere la cultura del rispetto della vita attraverso percorsi di crescita civile.

*Prefetto della Repubblica

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