Patente a punti, cos'è e come funziona il nuovo strumento in arrivo sui cantieri

Patente a punti, cos'è e come funziona il nuovo strumento in arrivo sui cantieri
Pubblicato:

di Aleandro Parisi

Patente a punti nei cantieri in vigore dal primo ottobre 2024 per rafforzare la sicurezza sul lavoro in edilizia. Il consiglio dei ministri n. 71 del 26 febbraio 2024 ha varato nuove norme per la sicurezza sul lavoro e nei cantieri edili. Tra gli argomenti in esame, vi è la proposta di un inasprimento delle sanzioni per coloro che non rispettano le regole in materia di sicurezza sul lavoro e un generale riesame degli aspetti penali. In particolare, nella bozza del decreto legge Pnrr fa la sua comparsa la patente a punti per la sicurezza sul lavoro. La misura, in vigore dal primo ottobre 2024, si propone di instaurare standard di sicurezza più elevati sia per le imprese che per i lavoratori autonomi che operano nei cantieri temporanei o mobili.

L’obiettivo fondamentale è quello di promuovere una cultura della sicurezza diffusa e rigorosa all’interno del settore edilizio, allo scopo di ridurre al minimo il rischio di incidenti sul lavoro. Attraverso l’introduzione della patente, il Governo ambisce a migliorare le condizioni di lavoro nel comparto edilizio, garantendo la protezione degli operatori e del pubblico in generale. In vista di nuove disposizioni normative, è opportuno assicurare una gestione responsabile dei luoghi di lavoro e dei cantieri per non incorrere in pesanti sanzioni.

Patente a punti cantiere: cos’è?
Il sistema della patente a punti nei cantieri rappresenta un meccanismo pensato per incentivare e premiare le aziende che dimostrano un impegno concreto nell’adozione di misure di prevenzione e miglioramento della sicurezza sul lavoro. Nel decreto viene usata la definizione “patente a crediti”. La patente è dotata di un punteggio iniziale di 30 crediti e consente alle imprese e ai lavoratori autonomi di operare nei cantieri temporanei o mobili, con una dotazione pari o superiore a 15 crediti. Tale punteggio è di fondamentale importanza poiché funge da indicatore ufficiale dell’idoneità dell’azienda a operare nel settore edilizio, attestando la sua capacità e serietà nell’adottare politiche di sicurezza efficaci. Il funzionamento del sistema prevede che tale punteggio venga preso in considerazione dalle amministrazioni pubbliche o giudicatrici nel momento in cui si trovano a dover assegnare lavori, appalti o incarichi vari. In pratica, il punteggio acquisito diventa un criterio di valutazione aggiuntivo, che si affianca ai tradizionali parametri di selezione, come la competenza tecnica e l’offerta economica. La logica sottostante è quella di favorire un circolo virtuoso in cui le aziende sono motivate a mantenere elevati standard di sicurezza per accedere a maggiori opportunità di lavoro. In tal modo, il sistema della patente a punti non solo riconosce e valorizza gli sforzi delle aziende responsabili ma contribuisce anche a elevare il livello generale di sicurezza nel settore edilizio, con evidenti benefici sia per i lavoratori che per l’intera collettività.

Patente a punti cantieri: come e a chi si rilascia?
Come riportato nella bozza del decreto, la patente a punti sarà rilasciata in formato digitale presso la competente sede territoriale dell’Ispettorato nazionale del lavoro, previo soddisfacimento dei seguenti requisiti daparte del responsabile legale dell’impresa o del lavoratore autonomo richiedente: iscrizione presso la Camera di Commercio, Industria e Artigianato;
adempimento degli obblighi formativi da parte del datore di lavoro, dei dirigenti, dei preposti e dei lavoratori dell’impresa, come stabilito dall’articolo 37; adempimento degli obblighi formativi da parte dei lavoratori autonomi, come previsto dal decreto; possesso del Documento unico di regolarità contributiva (Durc) in corso di validità; possesso del Documento di valutazione dei rischi (Dcr); possesso del Documento unico di regolarità fiscale (Durf). Questi criteri sono fondamentali per garantire la conformità alle normative vigenti e per assicurare un ambiente di lavoro sicuro e regolare sia per le imprese che per i lavoratori autonomi.

Esonero per le imprese certificate Soa
Le imprese in possesso dell’attestato di qualificazione Soa, ovvero della qualificazione che autorizza un’azienda del settore delle costruzioni a concorrere alle gare d’appalto pubbliche, non sono tenute al possesso della patente a punti per la sicurezza sul lavoro. Ricordiamo che le Società organismi di attestazione (Soa) sono organismi di diritto privato che, su autorizzazione dell’Autorità nazionale anticorruzione, accertano l’esistenza nei soggetti esecutori di lavori pubblici degli elementi di qualificazione, ossia della conformità dei requisiti alle disposizioni comunitarie.

Patente a punti cantiere: come funziona?
Quando un’azienda riceve sanzioni per non aver rispettato le normative vigenti in tema di salute e sicurezza, il punteggio della sua patente diminuisce proporzionalmente alla gravità delle infrazioni commesse. Questo meccanismo serve a incentivare un comportamento responsabile e conforme alle leggi da parte delle aziende.

Decurtazioni e sanzioni in caso di inadempienze accertate, irregolarità e responsabilità in incidenti
Come già detto, le imprese e i lavoratori autonomi coinvolti nelle attività edili dovranno possedere almeno 15 crediti per poter operare legalmente. La patente subisce le decurtazioni correlate alle risultanze degli accertamenti e dei conseguenti provvedimenti definitivi emanati nei confronti dei datori di Lavoro, dirigenti e preposti dell’impresa o del lavoratore autonomo. Se è riconosciuta la responsabilità per un incidente mortale si perdono 20 crediti; se l’infortunio causa un’inabilità permanente al lavoro, assoluta o parziale, allora si perdono 15 crediti; se la conseguenza genera inabilità del
lavoratore per più di quaranta giorni allora sono scalati 10 crediti.

Nei casi di morti bianche o inabilità permanenti come conseguenza dell’incidente, l’Ispettorato nazionale del lavoro “può sospendere, in via cautelativa, la patente fino a un massimo di 12 mesi". L’Ispettorato nazionale del lavoro definisce i criteri, le procedure e i termini del provvedimento di sospensione. Ciascun provvedimento deve riportare i crediti decurtati. Gli atti e i provvedimenti emanati in relazione al medesimo accertamento ispettivo non possono nel complesso comportare una decurtazione superiore a 20 crediti. I crediti decurtati possono essere reintegrati a seguito della frequenza di corsi che consentono di riacquistare cinque crediti alla volta. La patente viene incrementata di un credito per ciascun anno successivo al secondo, sino a un massimo di dieci crediti, qualora l’impresa o il lavoratore autonomo non siano stati destinatari di provvedimenti sanzionatori.

Le imprese o i lavoratori autonomi privi della patente o con un numero di crediti inferiore a 15, nel caso in cui esercitino ugualmente la loro attività, saranno soggetti a sanzioni amministrative che vanno da 6.000 a 12.000 euro. Questo meccanismo di punizione richiama alla mente il sistema della patente a punti nel campo della guida, con la decurtazione dei punti in caso di infrazioni al Codice della strad a. In caso di perdita totale dei punti, le conseguenze per l’azienda sono significative e mirano a sottolineare l’importanza del rispetto delle norme di sicurezza. La perdita di tutti i punti potrebbe comportare la chiusura immediata del cantiere ed esclude l’azienda dalla possibilità di partecipare a future gare d’appalto o di ottenere finanziamenti pubblici per un periodo di 24 mesi. Inoltre, all’azienda non verrà rilasciato il Documento unico di regolarità contributiva, il Durc, essenziale per attestare la regolarità contributiva e previdenziale dell’impresa.

Esiste la possibilità di recupero dei punti decurtati. Questo recupero è possibile attraverso la partecipazione attiva del datore di lavoro e del responsabile o direttore tecnico dell’azienda a specifici corsi di formazione. Questi corsi sono progettati per fornire una conoscenza approfondita e aggiornata sulle normative di sicurezza e sulle migliori pratiche da adottare nei luoghi di lavoro, consentendo così alle aziende di migliorare le loro politiche interne di prevenzione degli infortuni e di sicurezza sul lavoro. La frequenza a tali corsi e l’adozione di misure correttive adeguate permettono quindi di reintegrare i punti persi, favorendo un miglioramento continuo nelle pratiche di sicurezza adottate dalle aziende.

Ulteriori misure per la sicurezza sul lavoro
E’ previsto un potenziamento delle risorse per la vigilanza sulla sicurezza sul lavoro, con l’arrivo di ben 766 nuovi ispettori del lavoro (466 assunzioni sbloccate da un concorso precedente e 300 nuove assunzioni). Saranno prese anche disposizioni di: carattere preventivo-incentivante (ad esempio, subordinando l’erogazione di benefici normativi e contributivi all’assenza di violazioni della disciplina in materia di lavoro e legislazione sociale, nonché introducendo una premialità in favore di datori di lavoro che dimostrino comportamenti virtuosi nella gestione dei rapporti di lavoro); di natura repressiva (sanzioni penali in luogo delle sanzioni amministrative, frutto di una precedente depenalizzazione, per le ipotesi di somministrazione fraudolenta di lavoratori, utilizzazione illecita di lavoratori, somministrazione abusiva con sfruttamento di minori).

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